Lavorazione marmi
Documentazione
- domanda
- dichiarazione attestante la destinazione d’uso dell’immobile
- relazione sul ciclo produttivo dell’attività
- documentazione in ordine alla tipologia di scarico ed al corpo ricettore
- nota indicante i motori elettrici presenti nel locale e la loro potenza espressa in Kw
- domanda per l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera in via generale (eventuale)
- documentazione per il rilascio certificato di prevenzione incendi (eventuale)
- dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico e denuncia di messa a terra dell’impianto (quest’ultima nel caso vi sia la presenza di un dipendente o assimilato)
- comunicazione numero dipendenti
- documentazione per l’ottenimento della classificazione di industria insalubre
Scheda illustrativa
In caso di realizzazione di un nuovo insediamento produttivo, ampliamento, ristrutturazione soggetti al rilascio del permesso di costruire occorre inoltre:
relazione tecnica descrittiva – estratto di PUC con individuazione dell’area oggetto dell’intervento- estratto di mappa catastale (visure e planimetrie) – titolo di proprietà - elaborati progettuali – piante - sezioni - prospetti relativi allo stato di fatto di raffronto e stato finale, relazione geologica e richiesta per autorizzazione paesaggistica (se dovute).
L’attività di lavorazione marmi non può essere realizzata negli edifici pluripiano, a carattere prevalentemente residenziale, in quanto necessita di autorizzazioni alle emissioni in atmosfera e pertanto non rientra tra le attività consentite dalla Circolare Esplicativa PUC.
Domanda unica
La domanda unica, compilata e sottoscritta, deve essere corredata con marca da bollo da € 16,00.
Detta domanda, unitamente alla documentazione sopra elencata, dovrà essere inviata o consegnata allo Sportello Unico per le Imprese – Piazza Europa n. 1 – Piano VI.
Destinazione dell’immobile “ad uso artigianale”
Nel caso in cui l’immobile non sia destinato ad “uso artigianale” il proprietario deve presentare in carta semplice comunicazione di variazione d’uso del fondo (es. da “commerciale” a “artigianale”) senza realizzazione di opere o richiesta di titolo abilitativo edilizio se il cambio d’uso avviene con esecuzione di opere.
Relazione tecnica sul ciclo produttivo
La relazione dovrà prevedere in dettaglio le fasi di lavorazione, il numero dei dipendenti, indicare se l’attività viene svolta all’interno dei locali o anche nei piazzali e qualsiasi altra informazione attinente all’attività stessa.
Documentazione in ordine alla tipologia di scarico ed al corpo ricettore
scarico delle acque reflue in fognatura Acam Acque S.p.A:
- relazione tecnica dettagliata che descriva la natura degli scarichi originati nell’insediamento del loro trattamento eventuale e del loro recapito
- una planimetria con l’indicazione dei punti di origine degli scarichi, del loro collettamento tramite fognatura interna, del loro eventuale trattamento e del loro recapito
- compilazione dei modelli 5, 6, 7 debitamente firmati
scarico delle acque reflue di tipo produttivo in corpo idrico:
relazione contenente gli elementi di cui all’allegato 1 della L.R. 43/95 concernenti:
- la composizione dello scarico
- l’individuazione dell’insediamento
- la titolarità dell’insediamento e delle attività svolte
scarico delle acque reflue assimilate alle domestiche in corpo idrico:
- compilazione di domanda di autorizzazione allo scarico ex art. 45 D.lgs.vo 152/06
comprensiva degli allegati indicati nella domanda stessa
scarico delle acque reflue assimilate alle domestiche in fognatura comunale:
- relazione tecnica dettagliata che descriva la natura degli scarichi originati nell’insediamento
planimetria con l’indicazione dei punti di origine degli scarichi, del loro eventuale trattamento, del loro recapito e fotografie particolareggiate del sito.
SCARICHI ACQUE REFLUE
- scarico in fognatura in gestione ad ACAM:
- se trattasi di scarico di acque assimilate alle domestiche non occorre autorizzazione ma, a seguito compilazione Mod 5, 6, 7 l’Ente gestore - Acam Acque S.p.A - formulerà le eventuali prescrizioni e, a seguito di sopralluogo, predisporrà dichiarazione di assimilabilità
- se trattasi di acque industriali l’autorizzazione è predisposta dal Comune - previo parere tecnico di ACAM (NB. l’autorizzazione verrà rilasciata dal Comune fintanto che la segreteria tecnica dell’ATO – Autorità di ambito territoriali ottimali – non sarà stata a ciò delegata e quindi operativa).
- scarico in fognatura comunale:
- se trattasi di scarico di acque assimilate alle domestiche: l’autorizzazione è predisposta dal Comune - Servizio Infrastrutture stradali
- se trattasi di scarico di acque industriali: l’autorizzazione è predisposta dal Comune - Servizio Infrastrutture Stradali – previo parere ARPAL
- scarico in corpo idrico:
- se trattasi di acque assimilate alle domestiche: l’autorizzazione è predisposta dal Comune – Servizio Ambiente
- se trattasi di acque industriali l’autorizzazione è predisposta dall’Amministrazione Provinciale – Area Ambiente
Documentazione d’impatto acustico
- dovrà essere presentata qualora occorra il rilascio di permesso di costruire
- in caso contrario sarà sufficiente presentare una nota indicante i motori elettrici presenti nel locale e la loro potenza espressa in Kw ed il Servizio Ambiente comunale valuterà la necessità o meno di specifica documentazione inerente all’impatto acustico prodotto dai medesimi
Domanda di Autorizzazione in via generale per le emissioni in atmosfera
Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico
- Deve essere consegnata dichiarazione di conformità in originale, in copia conforme all’originale o fotocopia
- Denuncia di messa a terra dell’impianto elettrico in presenza di lavoratori subordinati o similari (es. soci di cooperative, apprendisti etc.)
- Per impianti di nuova installazione o che abbiano subito un rifacimento totale:
- Il datore di lavoro, entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto, deve inviare la dichiarazione di conformità dell’impianto rispettivamente all’ISPESL ed all’Arpal o AUSL, competenti per territorio;
- la dichiarazione di conformità in originale, copia conforme o fotocopia va inoltrata all’ISPESL unitamente al modulo (allegato 14) firmato dal datore di lavoro
N.B. Nei Comuni ove sia operante lo Sportello Unico per le Imprese la suddetta dichiarazione può essere presentata allo stesso, che provvede all’inoltro ai soggetti di cui sopra territorialmente competenti.
- per impianti che abbiano subito ampliamenti e modifiche dei quadri elettrici principali e secondari:
- la dichiarazione di conformità deve essere conservata sul posto di lavoro a disposizione degli organi di vigilanza.
Il datore di lavoro è tenuto, oltre ad effettuare regolare manutenzione dell’impianto, a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni 5 anni .
Negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio la periodicità è biennale
Per l’effettuazione di queste verifiche il datore di lavoro può rivolgersi all’ASL o all’ARPAL o ad altri organismi individuati dal Ministero competente , sulla base della Direttiva 11 marzo 2002 “procedure per l’individuazione, ai sensi degli artt. 4-6-7- del D.P.R 462/01, degli organismi di ispezione di tipo A”.
In caso di installazione di impianti termici di potenza superiore a 35 Kw dovrà essere presentato progetto all’ISPESL in conformità del D.M. 1.12.1975.
Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (eventuale)
Sono soggetti all’obbligo dell’invio della dichiarazione di conformità:
- Gli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche installati per la protezione delle attività elencate nel D.P.R 689/50 (All. 15), se non autoprotette
(reparti di verniciatura a spruzzo con solventi infiammabili con oltre 5 addetti) - Le strutture metalliche se non autoprotette.
La valutazione della autoprotezione della struttura deve essere effettuata a cura del datore di lavoro avvalendosi di un esperto.
Denuncia impianti di sollevamento (eventuale)
Le documentazioni concernenti le verifiche, nonché le denunce di avvenuta installazione, devono essere conservate presso gli utilizzatori ed essere esibite ad ogni richiesta degli organi di vigilanza e di controllo.
Rispetto prescrizioni imposte da Azienda USL - SC P.S.A.L.: "Linee guida"
Classificazione industria insalubre
la documentazione richiesta:
- planimetria dei locali in scala 1:100 redatta da un tecnico abilitato, recante l’indicazione della destinazione d’uso dei locali, le relative altezze e la superficie complessiva del plesso espressa in metri quadrati;
- certificazione di conformità dell’impianto elettrico;
- autorizzazione allo scarico dei reflui liquidi;
- autorizzazione alle emissioni in atmosfera (se dovuta);
- copia dei contratti stipulati con ditte autorizzate allo smaltimento dei rifiuti speciali e/o tossici prodotti dall’attività, oppure autocertificazione di quanto sopra descritto;
- relazione tecnica sull’attività svolta e sul relativo ciclo produttivo;
- opia della ricevuta di versamento della tassa prevista con D.G.R. n. 1608 del 29.12.2006 da effettuarsi sul conto corrente postale n. 11367190 intestato all’azienda USL n. 5 Spezzino con i seguenti importi:
- fino a 50 mq. € 108,00
- da 51 mq. a 100 mq € 162,00
- da mq. 101 a mq. 200 € 215,00
Per ogni 50 mq oltre i 200 mq. € 54,00 (la tariffa, in tale caso non dovrà superare € 1.669,00.
Si informa che lo Sportello Unico per le Imprese, nell’interesse primario dell’imprenditore o aspirante tale, che intenda nella fase di progettazione di un particolare investimento conoscere preliminarmente l’esatta natura degli adempimenti da assolvere, può rilasciare pareri preventivi relativamente alla conformità dei progetti convocando specifiche conferenze dei servizi per l’espressione di un parere congiunto.