Presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività
Per l’apertura, subingresso e variazione dell’attività di Tintolavanderia occorre trasmettere alla casella Pec- suap.comune.laspezia@legalmail.it - una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), completa della documentazione e certificazione indicata sulla modulistica come previsto dall’art. 79. D.lgs 26/03/2010, n. 59.
Titoli preliminari
Occorre prestare attenzione all’onere di munirsi, preliminarmente alla presentazione della SCIA, dei titoli abilitativi rilasciati da altri enti, e necessari ai fini dello svolgimento dell'attività (ad esempio, l’autorizzazione allo scarico delle acque in fognatura nei casi previsti, la cui competenza per materia è in capo all’Autorità d’Ambito (ATO) presso la Provincia.
In caso di attività di Tintolavanderia che operi il solo lavaggio ad acqua, non assume rilevanza l’emissione in atmosfera, mentre rileva nel caso di attività di pulizia a secco con impianto a ciclo chiuso.
Con la SCIA UNICA il presentatore dichiarerà il possesso dei requisiti personali e tecnici per l’esercizio dell’attività di tintolavanderia e di aver rispettato:
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i regolamenti locali di polizia urbana, annonaria e di igiene e sanità.
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i regolamenti edilizi le norme urbanistiche (in particolare le disposizioni previste nella circolare esplicativa di puc per gli insediamenti artigianali di servizio) nonché quelle relative alle destinazioni d’uso
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le disposizioni previste dall’ art.74 del Regolamento Edilizio in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche;
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le norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro previste dal D. Lgs. n. 81 del 2008
Dichiara inoltre nel caso specifico:
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Che l’attività impiega lavatrici ad acqua analoghe a quelle di uso domestico, per cui la dotazione idrica massima annua è inferiore a 500 mc (con medie mensili non superiori a 100 mc)
OPPURE
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Che la dotazione idrica annua supera i 500 mc (con medie mensili superiori a 100 mc), e pertanto occorre presentare la documentazione per la richiesta di AUA per gli scarichi di acque reflue.
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Di impegnarsi a comunicare ogni variazione relativa a stati, fatti, condizioni e titolarità rispetto a quanto dichiarato
Ad essa dovrà essere allegata la seguente documentazione:
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Procura o delega nel caso la segnalazione sia presentata da soggetto diverso dal titolare;
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Copia documento d’identità nel caso in cui la segnalazione non sia sottoscritta in forma digitale e in assenza di procura;
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Dichiarazioni sul possesso dei requisiti da parte degli altri soci (Allegato A) + copia del documento di identità;
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Dichiarazioni sul possesso dei requisiti da parte del responsabile tecnico (Allegato B) + copia del documento di identità
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Relazione tecnica sul ciclo produttivo e modello e tipologia dei macchinari utilizzati con indicazione dei motori elettrici presenti nel locale e la loro potenza espressa in Kw (Allegato C) ai fini della valutazione di impatto acustico;
Altre comunicazioni allegate alla SCIA:
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SCIA prevenzione incendi nel caso di installazione di impianti per la produzione del calore (es. essiccatoi a gas combusti ect) di potenzialità termica superiore a 116 Kw
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Comunicazione al Sindaco per industria insalubre nel caso di tintolavanderie a secco in quanto rientrano nella classificazione delle industrie insalubri prevista nel D.M. del 05/09/1994. L’attività può essere avviata 15 giorni dopo l’invio della comunicazione,
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SCIA MOTORI da presentare in adempimento al vigente art. 12 del regolamento comunale di acustica
Con la SCIA CONDIZIONATA oltre alla documentazione sopra elencata dovrà essere allegata la seguente documentazione da presentare al SUAP contestualmente alla SCIA:
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Per le lavanderie ad acqua:
Autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali assimilate alle domestiche da parte di Acam Acque se il recapito è nella rete fognaria gestita da ACAM e se la dotazione idrica annua massima è inferiore a 500 mc, con medie mensili inferiori a 100 mc secondo le soglie dimensionali dell’attività stabilite dalla legge regionale n. 29/2007.
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Per le lavanderie a secco
Autorizzazione generale per gli impianti a ciclo chiuso che rispettino i requisiti tecnico costruttivi previsti dall’Allegato 2 del DGR n. 759 del 09/07/2007 per le emissioni in atmosfera, da presentare secondo la modulistica approvata (vedi DGR 1260/2010 Allegati 1 e allegato 5). In questo caso autorizza il Comune.
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Istanza di AUA ai sensi della DPR 59/2013 (con utilizzo della modulistica specifica) per quanto sotto riportato:
Per le lavanderie ad acqua
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Scarichi idrici - Per acque reflue industriali assimilate alle acque reflue domestiche autorizza il Comune se il recapito è in corso d’acqua e se la dotazione idrica annua massima è inferiore a 500 mc, con medie mensili inferiori a 100 mc.
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Scarichi idrici - Per gli impianti ad acqua che superano le soglie idriche stabilite dalla legge regionale 29/2007 (superiore a 500 mc annui, con medie mensile superiori a 100 metri cubi), per cui gli scarichi acque reflue industriali non risultano assimilabili ai domestici, deve essere presentata istanza di AUA provinciale, perché necessitano dell’autorizzazione di ATO Idrico (in caso di recapito in fognatura pubblica nera) o di autorizzazione della Provincia (in caso di recapito in corso d’acqua).
Per le lavanderie a secco
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Emissioni in atmosfera - Gli impianti a ciclo chiuso che non rispettano i requisiti tecnico costruttivi e/o i quantitativi previsti nell’allegato 2 della DGR 759 del 09/07/2007, devono essere autorizzati con autorizzazione alle emissioni in atmosfera in via ordinaria art. 269 Dlgs 152/06 e ciò determina AUA provinciale.